Da sempre ci battiamo per un’accessibilità totale: occorre pensare e realizzare ogni cosa “per tutti”, e non “anche per persone con disabilità” se vogliamo veramente non creare discriminazioni sottolineando etichette.
Per questo riteniamo che le colonnine dei dispenser di gel disinfettante, o gli scanner per misurare la temperatura, fuori da negozi o locali, alte almeno un metro e mezzo, siano concettualmente sbagliate essendo non adatte alle persone in carrozzina o a chi ha una disabilità fisica che gli comporta una bassa statura, che sono così costrette a chiedere aiuto a qualcuno (e, di certo, passarsi il gel di mano in mano non è proprio sicuro).
Certo, riteniamo anche che chi si spinge autonomamente, e non viene spinto da qualcuno o non ha una carrozzina elettrica, debba portare sempre con sé (Covid o meno) del gel tascabile perché, si sa, anche i passamani delle ruote non sono il massimo dell’igiene. Ma questo è un suggerimento che diamo a prescindere, e che è bene ricordare, ma che esula dall’inaccessibilità delle colonnine igienizzanti per prevenire il Coronavirus.
Insomma, anche stavolta è stata mancata un’occasione per fare inclusione. Se è vero che nel caso dello scanner si può “ovviare” con un tradizionale termometro “a pistola” dove il contatto non è necessario, è anche vero che per il gel basterebbero piccoli accorgimenti come l’utilizzo di tavoli bassi con sopra dispenser. È “solo” questione di centimetri, ma anche mezzo metro in meno può rendere liberi.